Canali Minisiti ECM

Le italiane sono le prime donatrici organi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 07/03/2019 17:26

Trapianti da vivente, in Italia donano il doppio degli uomini

Le donne italiane sono le prime donatrici di organi per trapianti da vivente in Europa: su una media del 58%, in Italia rappresentano il 70%. Non solo, anche nel nostro Paese risultano essere le più altruiste con il doppio delle donazioni rispetto agli uomini. Il dato emerge da una rilevazione del Centro nazionale trapianti sulle differenze di genere nelle donazioni. A livello europeo, l'Edqm (European Directorate for the Quality of Medicines) riporta la più alta percentuale di donatrici italiane rispetto a Spagna (65%), Gran Bretagna e Turchia (55%) e Francia (48%). Dal 2001 al 2017 sono state 3.487 le persone che hanno scelto di donare un rene o una porzione del fegato: 2.322 donne (il 66,6%) e 1.165 uomini (33,4%).

Un divario ancora più accentuato per quanto riguarda il solo trapianto di rene: in questo caso la percentuale di donatrici sale al 68,9% (2.151 donne contro 973 uomini). Il sistema informativo trapianti consente di osservare alcune differenze anche tra le tipologie di relazione tra donatore e ricevente. In quasi un caso su tre a donare l'organo sono le madri ai propri figli (1.017, il 29,2%) mentre i padri rappresentano il 12,7% del totale (442 donazioni). Allo stesso modo le mogli donatrici sono oltre il doppio dei mariti, rispettivamente il 19% e l'8,1% (662 le donne e 281 gli uomini).  Maggioranza femminile anche nelle donazioni tra fratelli: nel periodo in esame l'organo è arrivato da 401 sorelle (11,5%) mentre e 240 maschi (6,9%). Nessuna differenza, invece, nelle donazioni dei figli verso i genitori: donatrici sono state 92 e i donatori 101.

pubblicità

La prevalenza femminile è una peculiarità della donazione da vivente: nello stesso arco di tempo i donatori deceduti utilizzati sono stati in maggioranza uomini (9.912 su 17.980, il 55% del totale). Questo pure a causa di una marcata polarizzazione di genere (73% uomini, 27% donne) tra i decessi per trauma cranico, che da soli rappresentano un quarto delle cause di morte dei donatori. Anche per quanto riguarda le liste d'attesa gli uomini sono decisamente in maggioranza, rappresentando il 64% degli 8.809 pazienti bisognosi di trapianto al 31 dicembre 2018. La differenza di genere varia sensibilmente in base all'organo atteso ed è dovuta alla diversa distribuzione nella popolazione delle patologie per l'inserimento in lista d'attesa: le insufficienze renali, cardiache ed epatiche sono molto più diffuse tra gli uomini che tra le donne.

    "Una tendenza così marcata evidenzia una maggiore predisposizione a donare da parte delle donne, soprattutto nel contesto familiare", commenta il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo. E conclude: "L'equilibrio si ristabilisce, sebbene i numeri siano ancora esigui, se si parla di donazioni samaritane, ovvero quelle effettuate da chi offre un organo per salvare la vita di un malato con il quale non ha alcun legame di tipo familiare o affettivo: in Italia dal 2015 ne abbiamo avute 7, di cui 4 da parte di donne e 3 da parte di uomini".

Commenti

I Correlati

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Necessari per rendere effettiva l'applicazione dei nuovi Lea

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

Firmato e inviato alle principali Istituzioni del Paese un documento con cui si chiede di potenziare la rete diabetologica, di garantire l’equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, di investire in prevenzione e diagnosi precoce, di svi

Ti potrebbero interessare

Necessari per rendere effettiva l'applicazione dei nuovi Lea

Attivato il piano nazionale dopo l'allerta del Dipartimento per le politiche antidroga. Il ministero della Salute: "Informare sui rischi"

Previsto nell’Istituto dei tumori di Napoli il reclutamento di 30 nuovi ricercatori under 40. Più della metà degli studi approvati presentati da donne

Assistenza domiciliare, su step intermedi arranca il meridione

Ultime News

Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Benefici ottimali facendo 6-10 piani a piedi al giorno